IBA Official Cocktail 2020 2)Contemporary Classics
Contemporary Classics
Bellini
10 cl ( 3 1/4 oz) Prosecco
5 cl (1 3/4 oz) Purea di pesca bianca
Procedimento: versare la purea di pesca in una flûte raffreddata e aggiungere il Prosecco. Mescolare delicatamente.
Varianti: Puccini (succo di mandarino fresco), Rossini (frullato di fragole) e Tintoretto (succo di melograno).
Il cocktail Bellini fu ideato a Venezia negli anni Cinquanta da Giuseppe Cipriani, titolare del celebre Harry’s Bar di Venezia. Cipriani volle dedicare questo cocktail a Giovanni Bellini (1432-1516), pittore italiano morto a Venezia ed autore di opere come la Pala di san Zaccaria (Chiesa di San Zaccaria, Venezia) e la Sacra allegoria (Galleria degli Uffizi, Firenze). La nascita del Bellini ebbe luogo durante una mostra a Venezia dedicata al famoso artista.
Il Bellini ha come caratteristica principale la pesca, che viene frullata al momento. La pesca è un frutto originario della Cina (qui viene considerato simbolo d’immortalità) ed i fiori dei suoi alberi sono stati decantati da poeti, pittori e cantanti. L’albero arrivò dall’oriente al seguito delle carovane sino in Persia e poi grazie ad Alessandro Magno si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, che veniva raffigurato come un fanciullo con un dito sulle labbra, ad indicare il silenzio interiore ed esteriore.
La stagione delle pesche va da Giugno a Settembre, ed è questo il periodo migliore per degustare il Bellini. In mancanza di pesche fresche, si può ricorrere a succhi in bottigliette… ma non è la stessa cosa!
Black Russian 2020
5 cl (1 1/4 oz) vodka
2 cl (3/4 oz) liquore al caffè
Si prepara direttamente in un bicchiere old fashioned riempito di ghiaccio. Mescolare delicatamente.
White Russian: con aggiunta di crema di latte in cima
Il Black Russian compare nella seconda codifica IBA del 1987. Verrà inserito nella stessa anche il White Russian (5/10 vodka, 3/10 liquore di caffè, 2/10 crema di latte). Queste ricette saranno confermate poi nel 1993, 2004 e 2011. Ci saranno comunque delle variazioni. Negli anni Ottanta vi era il liquore al caffè, nel 2004 viene proposta la Kahlúa, un liquore messicano al caffè. Nel 2011, infine, il Black Russian e White Russian si fondono in un unico cocktail, venendo inserito nella categoria Contemporary Classics. Confermato poi nel 2020, ma in questo caso i cocktail sono di nuovo divisi: White Russian con crema, ed il Balck Russian senza.
Bloody Mary
4,5 cl (1 1/2 oz) Vodka
9 cl (3 oz) Succo di pomodoro
1,5 cl (1/2 oz) Succo di limone
2-3 gocce di Worcestershire Sauce
Tabasco
Sale di sedano
Pepe
Procedimento: versare gli ingredienti in un highball glass. Guarnire con sale e fettina di limone (facoltativa).
Il nome Bloody Mary, tradotto letteralmente, sta per “Maria la Sanguinaria”, sinistro personaggio realmente vissuto nella persona di Maria I d’Inghilterra, nata Maria Tudor. È stata una sovrana britannica, regina d’Inghilterra e Irlanda dal 6 Luglio 1553 fino alla morte. Figlia di Enrico VIII e Caterina di Aragona, Maria è ricordata nella storia appunto come la “sanguinaria”: infatti fece giustiziare all’epoca almeno trecento oppositori religiosi di fede protestante.
Comunque su Wikipedia, l’origine del Bloody Mary è oggetto di disputa. Infatti vi è una versione che dichiara che la prima creazione avvenne grazie all’attore George Jessel, intorno al 1939. Lucius Beebe, nella sua colonna scandalistica “This New York” (New York Herald Tribune, 2 Dicembre 1939, pagina 9), pubblicò quello che si ritiene sia il primo riferimento a questo cocktail, insieme alla ricetta originale: “Il nuovo tonico di George Jessel, che sta ricevendo attenzione dagli editorialisti della città, è chiamato Bloody Mary: metà succo di pomodoro, metà vodka.”
Il francese Fernand Petiot diede forza alla tesi per cui George Jessel inventò per primo il drink e il nome, e che egli (Petiot) aggiunse semplicemente le spezie alla semplice bevanda composta da vodka e succo di pomodoro. Infatti così scrive sul New Yorker Magazine del Luglio 1964:
“Io ho dato il via al Bloody Mary odierno,” racconta. “George Jessel disse di averlo creato, ma non era altro che vodka e succo di pomodoro quando lo rilevai. Io copro il fondo dello shaker con quattro grosse prese di sale, due di pepe nero, due di pepe di cayenna e uno strato di salsa Worcestershire; quindi aggiungo una spruzzata di succo di limone e del ghiaccio tritato, verso due once di vodka e due di spesso succo di pomodoro, scuoto, filtro e verso. Noi serviamo da cento a centocinquanta Bloody Marys al giorno, qui nella King Cole Room e negli altri ristoranti e sale per banchetti.”
Caipirinha
5 cl (1 3/4 oz) Cachaça
1/2 Lime tagliato in 4 pezzi
2 cucchiaini da the di zucchero
Procedimento: tagliare il lime in 4 pezzi ed aggiungere lo zucchero in un bicchiere tipo old fashioned. Pestare delicatamente e colmare con ghiaccio e la Cachaça. (Nota: nel Caipiroska usare Vodka al posto della Cachaça).
La Caipirinha è il cocktail brasiliano per eccellenza, la cui base è la Cachaça (il distillato più bevuto in Brasile). Infatti in questo Paese lo troviamo un po’ ovunque: ristoranti, bar e la sua popolarità è aumentata al di fuori dei confini nazionali solamente dopo che è stata inserita tra i cocktails popolari dell’IBA. La parola “caipirinha” è il diminutivo di “caipira”, che sta per contadino. Vi sono numerose varianti di questo cocktails:
La Caipivodka: meglio conosciuta come Caipiroska, la Vodka sostituisce la Cachaça;
La Caipirissima: ovvero una variante con Rum al posto della Cachaça;
Caipirao: tipico drink portoghese, con il liquore Beirão al posto sempre della Cachaça;
Caipirita: qui si utilizza il Tequila;
Caipiritaly: ideato da Beppe Castiello e Luigi Manzo, con al posto della Cachaça, il Bitter Campari;
Sakerita: con Sake.
Esistono anche delle versioni con frutta fresca, definite Caipifruta, dove al posto del lime vengono utilizzati altri tipi di frutta (singolarmente oppure insieme), come kiwi, ananas, limoni, mango…
Champagne cocktail
9 cl (3 oz) Champagne freddo
1 cl (1/4 oz) Cognac
2 gocce di Angostura Bitters
1 zolletta di zucchero
Procedimento: si prepara direttamente nella flûte, adagiando in fondo una zolletta di zucchero con due gocce di Angostura bitter, poi il Cognac e lo Champagne. Si guarnisce con una fetta d’arancia e una ciliegina al maraschino.
Considerato che dello Champagne ne abbiamo parlato diffusamente in precedenza, aggiungiamo due parole sulle differenze tra bottiglia e bottiglia. Gli Champagne si possono differenziare per il colore, per il tipo di uve utilizzate, e per il dosaggio (quantità di residuo zuccherino).
Lo Champagne per esempio può essere bianco o rosé (meno diffuso). Lo champagne rosè può essere ottenuto mescolando vini bianchi e vini rossi o da una breve macerazione a contatto con le bucce delle uve a bacca rossa.
Lo Champagne ottenuto da sole uve a bacca bianca si chiama blanc de blancs, mentre lo champagne ottenuto da sole uve a bacca nera si chiama blanc de noirs.
Cosmopolitan
4 cl (1 1/4 oz) Vodka al limone
1,5 cl (1/2 oz) Cointreau
1,5 cl (1/2 oz) Succo di lime
3 cl (1 oz) Succo di mirtillo rosso
Procedimento: si prepara nello shaker riempito con ghiaccio e si serve in una doppia coppetta a cocktail, guarnito con una fettina di lime.
Il Cosmopolitan è una variante di un vecchio cocktail, il Gin Daisy. Le origini del Cosmopolitan sono controverse. Alcune case produttrici di vodka hanno confezionato delle storie ad hoc per il Cosmopolitan: così hanno fatto la stessa cosa delle associazioni di categoria. L’unico dato certo è che il Cosmopolitan è stato inventato nel lontano 1958, quando molte persone ordinavano (e conoscevano) solo il classico Martini Dry… perché faceva trendy.
Il Cosmopolitan appare per la prima volta sotto il nome di Stealth Martini: il barman Barnaby Conrad III lancia questa variante in onore del “Re Martini”. Trascorre un decennio e si arriva al 1970, quando un altro barman, sempre nello stesso locale, cambia il nome di Stealth Martini in Cosmopolitan. Il colore, il sapore meno secco e più morbido, fa sì che il cocktail si diffonda tra le ragazze.
Verso il 1985, John Caine, titolare del “Caffè Mars” di San Francisco, inserisce il Cosmopolitan tra le ricette servite nel suo bar. E da questo momento diventa uno dei cocktails più popolari sulla costa orientale degli Stati Uniti.
Tuttavia è grazie a Madonna che alla fine degli anni Novanta dichiarò che il Cosmopolitan era il suo drink preferito, facendolo diventare cocktail di successo.
Corpse Reviver #2 (all day cocktail)
3 cl (1 oz) gin
3 cl (1 oz) cointreau
3 cl (1 oz) Lillet blanc
1 cl (1/4 oz) succo di lime
1 dash Assenzio
Si prepara nello shaker riempito con ghiaccio e si serve in una coppetta a cocktail. Guarnire con scorzetta d’arancia.
Cuba Libre
- 5 (1 3/4 oz) cl Rum bianco
- 12 cl (4 oz) Cola
- 1 cl (1/2 oz) Succo di lime fresco
Procedimento: si versano gli ingredienti direttamente in un bicchiere tipo highball riempito con ghiaccio. Si aggiunge infine una fettina di lime.
Il Cuba Libre deve il suo nome naturalmente all’isola di Cuba, ma in realtà sono tante le ipotesi sull’origine. Cuba Libre o Cuba libera, secondo alcuni è stato ideato per festeggiare l’indipendenza di Cuba dalla Spagna, verso la fine del 1800, ottenuta grazie all’aiuto degli Stati Uniti: un barman cubano miscelò la Coca Cola (prodotto tipico americano) al rum (prodotto tipico cubano) per unire simbolicamente le due nazioni (tuttavia questa versione non convince per quanto riguarda la nascita della Coca Cola). In origine pare che il Cuba libre fosse un Daiquiri allungato con Cola. Poi arrivò la versione più semplice.
Vi è un’altra versione che ricorda invece il giornale rivoluzionario “Cuba Libre” fondato nel 1928 da Julio Antonio Mella.
In Wikipedia la prima versione viene raccontata così: “ Il Cuba libre pare che fosse stato inventato durante una battaglia tra Spagna e Stati Uniti. È successo quando i soldati americani arrivarono in gran numero sull’isola di Cuba. Un pomeriggio, un gruppo di soldati americani si recarono in un bar dove di Havana. Fausto Rodriguez ricorda che un capitano entrò e ordinò Rum Bacardi e Coca-Cola con ghiaccio. Bevve con tanto piacere, che i soldati intorno a lui chiesero un drink identico. Al successivo giro, un soldato chiese di brindare “A Cuba libera!” e da qui nacque il cocktails”.
Tuttavia vi sono alcune incongruenze: mentre la guerra si svolgeva nel 1898, la Coca-Cola arrivò a Cuba solo nel 1900.
Tra le tante citazioni sul Cuba Libre, vi è anche una nella canzone dei Paris Latino (1983)
Merita sicuramente un posto di rilievo il singolo delle Andrew Sister’s che lanciò il Cuba Libre nel mercato statunitense
Il testoIf you ever go down Trinidad
They make you feel so very glad
Calypso sing and make up rhyme
Guarantee you one real good fine timeDrinkin’ rum and Coca Cola
Go down Point Koomahnah
Both mother and daughter
Workin’ for the Yankee dollar
Oh, beat it man, beat itSince the Yankee come to Trinidad
They got the young girls all goin’ mad
Young girls say they treat ‘em nice
Make Trinidad like paradiseDrinkin’ rum and Coca Cola
Go down Point Koomahnah
Both mother and daughter
Workin’ for the Yankee dollar
Oh, you vex me, you vex meFrom Chicachicaree to Mona’s Isle
Native girls all dance and smile
Help soldier celebrate his leave
Make every day like New Year’s EveDrinkin’ rum and Coca Cola
Go down Point Koomahnah
Both mother and daughter
Workin’ for the Yankee dollar
French Connection
- 3,5 cl (1 1/4 oz) Cognac
- 3,5 cl (1/14 oz) Amaretto
Procedimento: si prepara direttamente in un bicchiere tipo old fashioned riempito di ghiaccio. Si mescola delicatamente e si serve.
Il French Connection è un cocktail che fa parte di una trilogia di cocktail “criminali”: il Godfather (il padrino), Godmother (la madrina) e, appunto, French Connection. Questi cocktail hanno un unico denominatore: il collegamento con la mafia e la criminalità organizzata. La French Connection è stata un’organizzazione francese specializzata nel traffico di eroina dalla regione di Marsiglia agli Stati Uniti, la cui attività è culminata negli anni Cinquanta e Sessanta. Tale commercio si è sviluppato con un’allenza con la mafia italo-americana. I suoi leader furono due figure corse del Milieu François Spirito e Antoine Guérini associati al brasiliano Auguste Ricord, al corso Paul Mondoloni e al siciliano Salvatore Greco.
French 75
3 cl (1 oz) Gin
1,5 cl (1/2 oz) Succo di limone fresco
2 Gocce di sciroppo di zucchero
6 cl (2 oz) Champagne
Procedimento: versare gli ingredienti, tranne lo Champagne, nello shaker. Shakerare e filtrare in una flûte. Colmare con Champagne e mescolare.
Pare che questo cocktail sia stato ideato nel 1915 presso l’Harry’s New York di Parigi dal barman Harry MacElhone. Il nome ricorda un potente cannone francese così chiamato. Questo drink è conosciuto anche come “75 Cocktail”, oppure “Soixante Quinze” in Francia. Il French 75 è diventato famoso negli USA grazie allo Stork Club, un nightclub newyorkese attivo dal 1929 al 1965.
French 75
La ricetta del cocktail venne riportata dal The Savoy Cocktail Book in questo modo:
2/3 (1 oz) gin
1/3 (1/2 oz) succo di limone
1 cucchiaio di zucchero
Versare in un bicchiere alto contenente ghiaccio tritato e aggiungere Champagne
Mentre la ricetta proposta da Harry Craddock usava il Gin, David Embury, più tardi, nel suo ricettario The Fine Art of Mixing Drinks, sosteneva che il French 75 doveva essere a base di Cognac (essendo nato in Francia).
Il French 75 compare anche nel film Casablanca. Nonostante la maggior parte delle scene si svolgano all’interno del Rick’s Café Américain, solo due cocktail sono presenti: uno è il “cocktail di champagne” non meglio specificato; l’altro è il French 75, in onore del cannone francese della prima guerra mondiale.
Golden Dream
2 cl (3/4 oz) Liquore Galliano
2 cl (3/4 oz) Triple Sec
2 cl (3/4 oz) Succo d’arancia
1 cl (1/2 oz) Crema di latte
Procedimento: si prepara in uno shaker con ghiaccio, agitando energicamente e si serve in una coppetta a cocktail.
Il Golden Dream fu ideato negli anni Sessanta dal barman Raimundo Alvarez, in servizio presso l’Old King Bar di Miami (Florida). Dedicato all’attrice Joan Crawford, questo cocktail diventò popolare alla fine degli anni Sessanta nella costa orientale degli USA.
Joan Crawford, all’anagrafe Lucille Fay LeSueur (San Antonio, 23 Marzo 1904 – New York, 10 Maggio 1977), è stata un’attrice statunitense, vincitrice di un Premio Oscar. Si sposò ben quattro volte; adottò quattro figli ma morì in solitudine. Tra i film più famosi ricordiamo Grand Hotel e Johnny Guitar.
Curiosità: pare che il suo volto abbia ispirato quello della strega Grimilde nel film della Disney Biancaneve e i sette nani.
Grasshopper 2020
2 cl (3/4 oz) crema di menta verde
2 cl (3/4 oz) crema di cacao bianco
2 cl (3/4 oz) crema di latte
Si prepara in uno shaker con ghiaccio, si agita con energia e si serve in una coppetta a cocktail.
Hemingway Special
6 cl (2 oz) Rum chiaro
4 cl (1 1/4 oz) Succo di pompelmo
1,5 cl (1/2 oz) Maraschino
1,5 cl (1/2 oz) Succo di lime fresco
Procedimento: versare gli ingredienti nello shaker e filtrare in una doppia coppetta a cocktail.
All day cocktail
Dal libro The Floridita cocktail book (scaricabile dal sito www.scribd.com sezione E-book), leggiamo: “In principio era una bevanda chiamata ” Daiquiri como Papa ” o ” Daiquiri a la servaje “, successivamente ” Papa Doble ” e infine diventò ” Hemingway Especial ” ( Hemingway Special ) dopo che Costante Ribalaigua creò l’ultima versione (quella con poche gocce di maraschino) “.
Pertanto l’Hemingway Special non è altro che una variante del Daiquiri. Ma per parlare di questi drink, dobbiamo per forza narrare anche di Ernest Hemingway, il quale oltre ad essere un ottimo romanziere, ha anche contribuito alla diffusione di cocktail internazionali (dal Dry Martini al Mojito).
Ernest Miller Hemingway (Oak Park, 21 Luglio 1899 – Ketchum, 2 Luglio 1961) è stato uno scrittore e giornalista statunitense. Fu romanziere, autore di racconti brevi e giornalista. Amante anche del buon bere, fu soprannominato Papa e fece parte della comunità di espatriati a Parigi durante gli anni Venti, conosciuta come “la Generazione perduta”, e da lui stesso così chiamata nel suo libro di memorie Festa mobile. Condusse una vita sociale turbolenta, si sposò quattro volte e gli furono attribuite varie relazioni sentimentali. Raggiunse già in vita una non comune popolarità e fama, che lo elevarono a mito delle nuove generazioni. Hemingway ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 per Il vecchio e il mare, e vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1954.
Horse’s Neck
4 cl (1 1/4 oz) Brandy
12 cl (4 oz) Ginger Ale
Spruzzata di Angostura bitter (facoltativa)
Procedimento: si prepara direttamente nel bicchiere highball con cubetti di ghiaccio. Si mescola delicatamente e si guarnisce con una spirale di limone. Se richiesto, alcune gocce di Angostura Bitter.
Le origini di questo long drink risalgono al 1890 ed è nato come cocktail analcolico composto da Ginger Ale, ghiaccio e scorza di limone. Nel 1910 ci fu una variante dove venne aggiunto il Brandy (ed a volte il Bourbon Whiskey).
L’ultima versione analcolica servita risale alla fine degli anni Cinquanta nell’Upstate di New York. Il suo nome significa “criniera di cavallo” ed è riferito alla forma del twist di limone a forma di spirale che viene aggiunta.
Proprio nel twist di limone è contenuto l’olio essenziale: si tratta di un liquido etereo e volatile con un colore che va dal giallo a verde ed una volta estratto per pressione meccanica mantiene l’odore della scorza. Costituito prevalentemente da limonene e pineni (beta-pinene, alfa pinene, gamma terpinene), è quasi completamente solubile in alcool etilico a 96°. Viene impiegato principalmente nell’industria alimentare per il suo potere aromatizzante ed in quella profumiera. Nella farmacologia il succo viene usato come antiemorragico, disinfettante e ipoglicemizzante Era reputato indispensabile nella cura dello scorbuto: cosa ben nota tra i marinai che non mancavano di approvvigionarsi di limoni prima di ogni viaggio impegnativo.
Irish Coffee
4 cl (1 1/4 oz) Irish Whiskey
9 cl (3 oz) Caffè
3 cl (1 oz) Crema di latte
1 cucchiaino da tè di zucchero di canna
Procedimento: l’Irish coffee si prepara direttamente nel bicchiere apposito precedentemente riscaldato con acqua calda. Per prima cosa si raffredda lo shaker e si agita la crema di latte per almeno 2 minuti, lasciandola poi in frigo. Poi si prepara versa lo zucchero di canna e il Whiskey e si riscalda il tutto con il lanciavapore, aggiungendo il caffè espresso. Alla fine si unisce la panna semimontata aiutandosi con un lungo cucchiaino da bar. Infatti deve apparire con due strati: uno nero ed uno bianco.
La definizione che da Wikipedia dell’Irish Coffee è la seguente: “L’Irish coffee, o caffè irlandese, è un caffè caldo, zuccherato, corretto con Whisky e con uno strato di panna sulla superficie.”
In effetti è così: in fondo si tratta di un caffè caldo con aggiunta di Whiskey (attenzione utilizzare il Whisky è errato, ci vuole Whiskey irlandese) e panna semimontata. A volte in questo cocktail vengono aggiunte spezie come la noce moscata o la cannella.
L’invenzione del cocktail viene attribuita alla cittadina irlandese di Foynes: qui i bar del porto e dell’aeroporto servivano la bevanda per riscaldare i passeggeri reduci dalle traversate transatlantiche.
Un’altra tradizione parla di un certo Mr. Sheridan, capo dei barman nel bar dell’aeroporto di Shannon in Irlanda. Nel 1942 all’aeroporto giunsero in piena notte dei passeggeri stanchi e stizziti per la cancellazione del loro volo dovuta al maltempo. Allora Joe Sheridan pensò di servire loro qualcosa di robusto che potesse rinfrancare e, soprattutto, “riscaldare” i passeggeri. Preparò del caffe molto forte, aggiunse zucchero e Whiskey, completando con una guarnizione di panna. Quando i passeggeri gli chiesero se si trattasse di caffè brasiliano, Mr. Sheridan divertito rispose: «No, è caffe irlandese!».
Un giorno, un giornalista del San Francisco Chronicle, atterrato a Shannon, scoprì la bevanda e l’apprezzò molto, tanto che gli dedicò un articolo sul quotidiano a grande tiratura di cui era corrispondente. E fu così che l’idea della bevanda irlandese fu ripresa dai bar di San Francisco, tanto che la ricetta si diffuse in tutto il mondo.
Kir
9 cl (3 oz) Vino bianco secco
1 cl (1/2 oz) Crema di Cassis
Procedimento: si prepara direttamente nella flûte, versando prima la Crème de Cassis e infine colmando con vino ben freddo. In alternativa si può usare un bicchiere a calice per vino. Si può usare Champagne al posto del vino.
Questo cocktail ha origini francesi e la leggenda narra che fu un unico personaggio a inventare questo drink: un prete pittoresco, un politico (sindaco) e un grande bevitore. Questi era Fèlix Adrien Kir (1876-1968), seminarista, ordinato prete nel 1901, sindaco di Digione (in Borgogna) negli anni Sessanta e deputato della Côte D’Or dal 1945 al 1967.
Dall’inizio degli anni Cinquanta il nome Kir prende il posto di “Vin-blanc cassis”, una miscela di vino bianco secco della Borgogna, l’Aligotè, corretto con la Crema de cassis. L’Abate Kir proponeva questo drink a tutti i suoi ospiti nelle feste e ricevimenti al municipio di Digione. Tra tutti coloro che hanno apprezzato il Kir, vi sono anche De Gaulle e Giovanni Paolo XXIII, quando era nunzio apostolico di Parigi.
Nel Marzo del 1960, in occasione dell’incontro tra il sindaco e il presidente russo Nikita Krusciov, tutti i caffè di Digione proposero una propria versione ribattezzata Double K (vino bianco, Crema di cassis e Vodka), per festeggiare, alcolicamente parlando, dell’alleanza franco-russa. La leggenda continua narrando che dopo il brindisi i rapporti tra i due politici furono distesi e cordiali.
Il Kir rappresenta nella zona di Digione un classico che viene proposto a turisti e clienti di passaggio. Ogni anno il comune di Digione acquista tre bancali di Crema di cassis (684 litri) per i suoi ricevimenti ufficiali.
Nell’ultima codifica c’è stato un piccolo colpo di scena: dapprima era stato proposto il vino Aligotè, francese e della stessa zona di provenienza del Kir (la Borgogna appunto). Poi probabilmente si sono resi conto che il vino era di difficile reperibilità e quindi è stato sostituito con un generico “vino bianco secco”.
Long Island Iced Tea
1,5 cl (1/2 oz) Tequila
1,5 cl (1/2 oz) Vodka
1,5 cl (1/2 oz) Rum chiaro
1,5 cl (1/2 oz) Triple sec
1,5 cl (1/2 oz) Gin
2,5 cl (1 oz) Succo di limone fresco
3 cl (1 oz) Sciroppo di zucchero
1 spruzzata di Cola
Procedimento: si prepara direttamente in un bicchiere tipo highball, riempito di ghiaccio. Mescolare delicatamente e guarnire con una spirale di limone e cannuccia.
Il Long Island Iced Tea fu servito la prima volta nei tardi anni Settanta da Robert (Rosebud) Butt, un barman dell’Oak Beach Inn, nella città di Babylon, LongIsland, New York. Nasce nel periodo del Proibizionismo negli Stati Uniti e il suo colore è dato da poca Cola, che fa apparire appunto il cocktail come una bibita analcolica: tè per l’appunto. Da qui Long Island Iced Tea. In questo modo ci si prendeva beffa dei controlli.
Long Island (appartenente allo stato di New York) è l’isola maggiore (3.566 km², 7.150.000 abitanti) della costa orientale degli USA di fronte agli stati di New York e Connecticut.
È separata dal continente dallo stretto di Long Island Sound, lungo 175 km e largo da 5 a 32 km.
L’isola è suddivisa in quattro contee: Kings, Queens, Nassau e Suffolk. Le prime due corrispondono rispettivamente ai distretti di Brooklyn e di Queens della città di New York. Comunque, quando ci si riferisce a “Long Island” nel linguaggio di tutti i giorni, di solito si intende parlare solo delle contee di Suffolk e Nassau, in quanto Brooklyn e Queens, pur facendo parte dell’isola a tutti gli effetti, nell’immaginario collettivo sono maggiormente legati alla città di New York.
Long Island, soprattutto nel secondo senso sopra esplicitato, è nota per il suo benessere e per l’alta qualità della vita. Secondo i dati forniti dal censimento del 2000, la contea di Nassau è la seconda per reddito pro capite nello Stato di New York e la sesta più ricca degli Stati Uniti. Della Contea di Suffolk sono famose le numerose cittadine che si trovano sul mare, inclusi gli Hamptons.
Secondo le statistiche dell’FBI, il complesso delle contee di Nassau e Suffolk ha il secondo più basso livello di criminalità negli Stati Uniti.
Mai-Tai
4 cl (1 1/4 oz) Rum chiaro
2 cl (3/4 oz) Rum scuro
1,5 cl (1/2 oz) Orange Curaćao
1,5 cl (1/2 oz) Sciroppo d’orzata (di mandorle)
1 cl (3 oz) Succo di Lime fresco
Procedimento: si versano gli ingredienti in uno shaker. Dopo aver shakerato, si versa il cocktail in un bicchiere tipo highball e guarnendo con uno spicchio di ananas, ramoscello di menta e scorza di lime. Servire con cannuccia.
Il Mai-Tai è un cocktail alcolico ideato presso Trader Vic’s, un ristorante in stile polinesiano in Oakland, California, nel 1944. Un rivale del ristorante, il Don the Beachcomber, diffuse poi una versione diversa di questo cocktail.
“Maita’i” è una parola tailandese è sta per buono. Tuttavia il nome del drink è composto solo da due parole: Mai Tai, appunto.
Secondo la storia, il barman del Trader’s Vic, Victor J. Bergeron, creò questo cocktail in un pomeriggio per alcuni amici di ritorno da un viaggio da Tahiti. Uno di questi assaggiò ed esclamò: “Maita’i roa!” (letteralmente “molto buono!”), e da qui ecco il nome. Il Mai-Tai ha avuto anche enorme risalto grazie al film Blue Hawaii con Elvis Presley.
Curiosità: il Mai-Tai è bevuto da Stewart Gilligan Griffin, chiamato semplicemente Stewie ed uno dei principali personaggi dei cartoon I griffin. Figlio minore di Peter e Lois, geniale bambino diabolico, sempre impegnato a progettare piani per sbarazzarsi della madre. Il Mai Tai compare nell’episodio 14 della 3° stagione, nella puntata Gli antenati.
Margarita 2020
3,5 cl (1 1/4 oz) tequila
2 cl (3/4 oz) triple sec
1,5 cl (1/2 oz) succo di lime fresco
Si prepara nello shaker con ghiaccio e si serve in una coppetta a cocktail bordata con il sale.
Il Margarita entra nella classificazione IBA solo nel 1987 e fino al 2004 la ricetta è rimasta quasi identica. Nel 1993 ad esempio si consigliò di usare triple Sec e non cointreau, mentre nel 2004 torna in auge il cointreau. Nell’ultima codificazione IBA inoltre il Margarita prevede solo l’uso di succo di lime fresco. Nel 2020 il triple sec sostituisce il cointreau.
Mimosa 2020
7,5 cl (2 1/2 oz) champagne
7,5 cl (2 1/2 oz) succo d’arancia fresco
Versare il succo d’arancia in una flûte insieme allo spumante (si può usare anche champagne). Mescolare delicatamente. Si può guarnire con un twist d’arancia (è facoltativa).
Mojito 2020
5 cl (1 3/4 oz) Rum cubano bianco
3 cl (1 oz) Succo di lime fresco
6 foglioline di menta
2 cucchiaini di tè di zucchero di canna bianco
Soda water
Procedimento: si adagia sul fondo al bicchiere la menta con zucchero e succo di lime e si pesta delicatamente per far sprigionare l’essenza alla menta. Aggiungere una spruzzata di soda e riempire il bicchiere di ghiaccio tritato. Versare il rum e colmare con soda water. Guarnire con menta e lemon twist. Servire con cannucce.
Moscow mule 2020
4,5 cl (1 1/2 oz) vodka Smirnoff
12 cl (4 oz) ginger beer
0,5 (1/4 oz) cl succo di lime fresco
1 fettina di lime nel bicchiere
Miscelare vodka e ginger beer ed aggiungere succo di lime. Guarnire con fettina di lime.
Il Moscow Mule entra nella codifica IBA del 2011. In molti vecchi ricettari era prevista come guarnizione una fettina di cetriolo, eliminato però nella ricetta ufficiale IBA. Nel 2020 viene confermato, ma si specifica che la vodka da usare è la Smirnoff.
Piňa Colada 2020
4 cl (1 1/4 oz) rum chiaro
9 cl (3 oz) succo di ananas fresco (centrifugato o estratto)
3 cl (1 oz) latte di cocco
Frullare gli ingredienti con ghiaccio in un blender, versare il tutto in un bicchiere adatto o tipo hurricane. Servire con cannucce, guarnendo con fettina di ananas e ciliegina rossa.
Pisco sour 2020
Pisco Sour (all day cocktail)
6 cl (2 oz) pisco brandy
3 cl (1 oz) succo di limone fresco
2 cl (3/4 oz) sciroppo di zucchero
1 albume d’uovo
Una spruzzata di amargo bitter alla fine
Versare gli ingredienti nello shaker con ghiaccio e filtrare in bicchiere tipo goblet.
Il Pisco Sour compare per la prima volta nel ricettario IBA del 2011 e viene inserito nella categoria New Era Drinks. Nel 2020 viene spostato nella categoria Contemporary classics e la ricetta viene modificata.
Sea Breeze
4 cl (1 1/4 oz) Vodka
12 cl (4 oz) Succo di mirtilli rosso
3 cl (1 oz) Succo di pompelmo
Procedimento: versare gli ingredienti in un bicchiere tipo highball, ricolmo di ghiaccio. Guarnire con una fettina di lime.
Cocktail tipicamente estivo (la brezza del vento), anche grazie alla disponibilità degli ingredienti stagionali. Vodka e succo di frutta è un mix vincente presente in numerosi drink (ad esempio nello Screwdriver).
Il cocktail è nato negli anni Venti, ma la ricetta originale era differente da quella usata oggi: per esempio Gin e granatina prendevano il posto della Vodka e del succo di pompelmo. Nel 2005, nel film Red Eye, di Wes Creaven, Jackson Rippner (interpretato da Cillian Murphy) spinge contro il muro Lisa Reisert (Rachel McAdams) e urla: “Non sono sicuro che tu sia una persona tanto sincera. Ti ho seguito e studiato per tante settimane, e neanche una volta che avessi ordinato qualcosa che non fosse un fottuto Sea Breeze!”. Il cocktail è citato anche in French Kiss (con Meg Ryan) e Scent of Woman con Al Pacino.
Sex On The Beach
4 cl (1 1/4 oz) Vodka
2 cl (3/4 oz) Peach schnapps
4 cl (1 1/4 oz) Succo di mirtilli rosso
4 cl (1 1/4 oz) Succo d’arancia
Procedimento: si versano gli ingredienti in un bicchiere tipo highball riempito di ghiaccio e si guarnisce con una fetta di arancia.
Il Sex On The Beach è stato creato sicuramente dopo gli anni Settanta, visto che fino a quel momento nessun cocktail poteva contenere la parola sex, in quanto ritenuto sconveniente nei locali statunitensi. Quindi nacquero dapprima il Fun on the beache poi il Peach on the beach, quest’ultimo composto da 2 cl di Vodka, 2 cl di Midori, 2 cl di Chambord, succo di ananas e di mirtillo rosso, che avevano l’effetto di imbrunire enormemente il cocktail e donargli un gusto molto dolce. Il Peach on the beachnon ebbe successo in Europa, vista la difficile reperibilità del Midori, e fu il Fun on the beach ad affermarsi decisamente nel vecchio continente. Il cocktail venne poi approvato dall’IBA e inserito nella lista dei cocktails popolari. Oggi vi sono alcune varianti, come il Modern Sex on the Beach, dove il succo d’arancia viene sostituito dal succo di ananas.
Singapore Sling
3 cl (1 oz) Gin
1,5 cl (1/2 oz) Liquore alle ciliegie
12 cl (4 oz) Succo d’ananas
1,5 cl (1/2 oz) Succo di lime fresco
0,75 cl (1/4 oz) Cointreau
0,75 cl (1/4 oz) DOM Bénédictine
1 cl (1/4 oz) Granatina
1 spruzzata di Angostura
Procedimento: versare gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio. Shakerare e versare in un highball. Guarnire con fettina di ananas e ciliegia da cocktail
Questo cocktail è stato inventato da Ngiam Tong Boon per il Long Bar nel Raffles Hotel, a Singapore, tra il 1910 e il 1915; si tratta di una versione del sing, un tipo di cocktail tradizionale. La prima ricetta pubblicata prima del 1970 è differente da quella che si usa oggi. Vi sono diverse varianti del Singapore Sling: la ricetta tradizionale ancora prevede Gin, Cherry Brandy e liquore Bénédictine (in eguale misura). Il drink deve essere shakerato e versato in un bicchiere da long drink.
Il bel colore rosso è dato dalla granatina (meglio conosciuta come sciroppo di granatina): trattasi di uno sciroppo analcolico a base di melagrana, utilizzata per la preparazione di granite e cocktail. Il suo nome deriva dalla denominazione granato con cui è anche nota la melagrana.
Tradizionalmente la granatina era preparata mediante bollitura del succo ricavato dai chicchi delle melagrane con il miele o lo zucchero, in parti pressapoco uguali. Oggi gli sciroppi industriali sono invece composti in massima parte da succo di altri frutti come agrumi, ribes, lampone addizionati ad aromi e solo raramente con vero succo di melagrano.
Tequila Sunrise
4,5 cl (1 1/2 oz) Tequila
9 cl (3 oz) Succo d’arancia
1,5 cl (1/2 oz) Sciroppo di granatina
Procedimento: si prepara direttamente in un bicchiere tipo highball colmo di ghiaccio. Si versa il Tequila, succo d’arancia ed infine la granatina per ottenere un effetto “aurora”. Si guarnisce con una fettina d’arancia e ciliegina al maraschino e due cannucce.
Il Tequila Sunrise fa la sua comparsa nel ricettario IBA del 1987 con due versioni: una Long ed una Short. La Long è quella che presentiamo in questo libro (la ricetta originale degli anni Ottanta così ne dava le dosi: 3/10 Tequila, 7/10 succo d’arancia e uno spruzzo di sciroppo di granatina). La versione Short presenta invece 1/10 di sciroppo di granatina, 1/10 succo di limone, 2/10 di liquore Galliano, 2/10 di liquore alla banana e 4/10 di Tequila, da versare in una doppia coppetta a cocktail oppure in un bicchiere old fashioned, entrambi colmi di ghiaccio, ma sempre preparati con lo stesso effetto cromatico della granatina.
Nato negli anni Cinquanta, fu preparato per la prima volta presso l’Arizona Biltmore (un locale di Phoenix, in Arizona, www.arizonabiltmore.com), solo nel 1973 diventa famoso quando gli Eagles uscirono con un single chiamato “Tequila Sunrise”. Poi nel 1988 Mel Gibson e Michelle Pfeiffer intitolarono un film Tequila Sunrise. A seguire anche un gruppo hip hop (i Cypress Hill) intitolarono un single come “Tequila Sunrise”.
Vesper 2020
Vesper (before dinner cocktail)
4,5 cl (1 1/2 oz) gin
1.5 cl (1/2 oz) vodka
0.75 cl (1/4 oz) Lillet blanc
twist di limone (guarnizione)
Versare gli ingredienti nello shaker e servire in una coppetta a cocktail, aggiungendo la twist di limone.
Il Vesper compare per la prima volta nel ricettario IBA del 2011 con la ricetta sostanzialmente identica a quella proposta nel libro di Fleming Casinò Royale. La sua categoria, del 2011, è New era drinks. Nel 2020 viene spostato nella categoria Contemporary classics e la ricetta modificata.
Zombie
4,5 cl (1 1/2 oz) rum scuro giamaicano
•3 cl. (1 oz) Rum Demerara overproof
•2 cl. (3/4 oz) succo di lime fresco
•1,5 cl (1/2 oz) Falernum
•1,5 cl (1/2 oz) Donn’s Mix syrup
•1 tsp sciroppo di granatina
•1 dash Angostura bitters
•6 gocce Pernod
•170 gr ghiaccio tritato
Mescolare nel frullatore elettrico per alcuni secondi. Servire in un bicchiere alto e guarnire con foglie di menta.
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