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Libro: Slow Drink di Danny Childs, la riscoperta della natura nel bicchiere

Slow Drink di Danny Childs è molto più di un semplice manuale di mixology: è un invito a rallentare, a osservare la natura che ci circonda e a trasformarla in un’esperienza sensoriale autentica.
L’autore, antropologo ed etnobotanico, unisce scienza, tradizione e poesia per raccontare un nuovo modo di concepire il bere, attraverso ingredienti locali, stagionali e spesso dimenticati nel tempo.

Un autore che unisce scienza e territorio

Danny Childs non è un barman qualunque: la sua carriera nasce dall’etnobotanica, disciplina che unisce antropologia e studio delle piante.
Dopo anni trascorsi nelle foreste tropicali per studiare gli usi curativi delle piante, è tornato nel New Jersey, dove gestisce il bar della Farm and Fisherman Tavern.

In Slow Drink, l’autore mette in pratica questa esperienza, proponendo una filosofia che invita a guardare al territorio come fonte d’ispirazione e di sapore, in contrapposizione alle logiche industriali che hanno uniformato la cultura del bere.

Il principio del Foraging applicato ai drink

Il cuore del libro è il foraging, ovvero la raccolta consapevole di ingredienti selvatici o coltivati nel proprio giardino.
Childs insegna come erbe spontanee, radici, fiori o frutti possano diventare componenti fondamentali di cocktail, infusi, birre o sciroppi.

Ogni ingrediente racconta una storia, un luogo e una stagione, restituendo al lettore la consapevolezza che la natura fornisce tutto ciò che serve per creare bevande uniche e sostenibili.

Struttura del libro: un viaggio attraverso le stagioni

Il volume è suddiviso in quattro sezioni, ognuna dedicata a una stagione dell’anno.
Questa scelta permette di seguire il ritmo naturale del raccolto, adattando le preparazioni agli ingredienti disponibili.

Il lettore trova ricette dettagliate, dosi precise e spiegazioni pratiche, ma anche spunti per personalizzare ogni creazione in base al proprio territorio e alla propria sensibilità.
Si passa dalla realizzazione di un semplice aceto alla fermentazione di birre rustiche o alla preparazione di sciroppi botanici, sempre con un approccio rispettoso dei tempi naturali.

Tecniche, strumenti e filosofia della lentezza

Childs dedica ampio spazio alla parte tecnica: spiega come allestire un piccolo bar domestico, scegliere correttamente bicchieri e utensili, e affrontare processi di fermentazione e conservazione nel modo più sicuro.
Ogni procedimento è raccontato con chiarezza e accompagnato da splendide fotografie e illustrazioni realizzate da Molly Reeder e Katie Childs.

Il vero segreto del “bere slow” è la pazienza: l’attesa diventa parte integrante del processo, come in una fermentazione che richiede settimane ma regala un sapore irripetibile.
Il risultato finale, come sottolinea l’autore, “sarà unico e soddisfacente come nessun altro preparato acquistato in un supermercato”.

Un libro poetico e sostenibile

Oltre al valore pratico, Slow Drink ha un’anima fortemente etica e poetica.
Childs invita a recuperare un legame diretto con la terra e a considerare ogni drink come un gesto di rispetto verso la natura.

È un testo che parla di autenticità, lentezza e meraviglia quotidiana, perfetto per chi desidera scoprire il lato più umano e sostenibile della mixology contemporanea.

Consiglio di lettura

Slow Drink è un libro che unisce curiosità scientifica, arte del bartending e amore per la natura in un equilibrio raro.
Chi lo legge scopre che preparare un cocktail può diventare un’esperienza di meditazione, un ritorno alla semplicità e ai cicli naturali.

Un volume indispensabile per chi cerca un nuovo modo di bere, fatto di rispetto, creatività e lentezza consapevole.


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