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Tra una birra e l’altra: La storia del Mar Egeo

altare_creta

 

Diciamo che c’era questo tipo, figlio di Zeus ed Europa. Nel senso di madre non che era europeo, cioè si era anche europeo, era di Creta. Era Greco di Creta e dunque Europeo.

Insomma questo qui, che si chiamava Minosse, alla morte del padre Asterione, re dell’isola, costruì un trono grande e grosso sulla spiaggia in onore di Poseidone (il Dio del mare) per dimostrare che egli era degno di successione e pronto per diventare re. Per festeggiare l’evento Minosse pregò Poseidone di mandagli un toro da sacrificare (e farci una bella festa!). Il Dio del mare esaudì la richiesta e mandò l’animale a Minosse. Ma il toro era talmente bello, bianco e slanciato che il nostro amico se lo tenne per se e lo mise nelle sue stalle.

Poseidone allora incazzato nero prese la bellissima Pasifae, moglie di Minosse e la fece innamorare del bellissimo toro. L’amore e la passione travolgente dei due li fece accoppiare e come frutto dell’unione nacque un figlio: Il Minosse-Tauro ovvero il Minotauro.

 

labirinto

 

Il Minotauro non era proprio una brava creatura, girava sempre per il paese incazzato nero a mangiare la gente. Crescendo la cosa si faceva un complicata e l’incazzato nero Minosse chiamò il suo architetto di fiducia, Dedalo per fargli costruire un labirinto per metterci il bestione.

Seppur figlio di corna bovine il Minotauro non venne abbandonato a se stesso nel labirinto; Minosse infatti gli garantì un banchetto di sette fanciulli e sette fanciulle all’anno provenienti da Atene (allora sottomessa a Creta).

Ad Atene erano tutti incazzati neri per la faccenda dei piccoli, allora il figlio del re di nome Teseo si offri volontario per affrontare ed uccidere il Minotauro.

Arrivato a Creta Teseo stava aspettando il suo turno per entrare nel labirinto e tra una fila e l’altra incontrò e si innamorò di una bella fanciulla di nome Arianna.

Venne dunque il momento per Teseo di entrare nel labirinto ed Arianna che lavorava nel settore tessile ebbe la geniale idea di donare un filo all’amato, il filo d’Arianna, in modo da tracciare il percorso cosi da ritrovare la via d’uscita dal labirinto nel momento dell’omicidio del bovinone.

Tutto andò per il meglio ed uscito dal labirinto Teseo prese la sua amata ed i due partirono alla volta di Atene su una bella barca con vele bianche (in segno di vittoria).

 

maregeo

 

A metà strada Teseo, già si era stufato di Arianna e dei suoi gomitoli, e decise di abbandonarla sull’isola di Nasso.

A quel punto Arianna incazzata nera chiamò il Dio Dionisio che incazzato nero fece sapere la cosa a Poseidone che scaglio una tempesta sulla barca squarciando le vele bianche. A quel punto per arrivare ad Atene Teseo dovette usare le vele nere (quelle da lutto ma le uniche disponibili).

Sulle rive il padre di Teseo di nome Egeo vide le vele nere ed incazzato nero, per la disperazione di aver perso il figlio, si gettò a morte nel mare.

 

Da allora a quel mare venne dato il nome Mar Egeo.

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