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La leggenda dell’Amarone della Valpollicella


La storia dell’Amarone della Valpolicella affonda le radici in un passato lontano, risalente ai tempi dei Romani. Già nel quarto secolo dopo Cristo, Cassiodoro menzionava un vino chiamato “Acinatico” prodotto nella zona della Valpolicella, che potrebbe essere considerato un antenato dell’Amarone.

La Leggenda della Nascita dell’Amarone

La versione più conosciuta e accreditata sulla nascita dell’Amarone risale al 1936. Secondo questa leggenda, l’Amarone nacque per caso presso la Cantina Sociale Valpolicella di Negrar. Adelino Lucchese, capocantina della cantina, ritrovò una botte di Recioto dimenticata in cantina.

Questa botte, lasciata fermentare più del dovuto, aveva convertito tutti gli zuccheri in alcol, creando un vino secco e amaro. Lucchese, assaggiando il vino, esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone“.

Sviluppo e Commercializzazione

La commercializzazione dell’Amarone come vino con un carattere proprio iniziò negli anni ’50 del XX secolo. La prima bottiglia di Amarone fu proposta al pubblico nel 1953, quando Alberto Bolla organizzò una grande festa a Milano e offrì ai propri ospiti l’annata del 1950.

La produzione e la conoscenza dell’Amarone come vino con un carattere proprio e definito si collocano agli inizi del ‘900, ma fu solo nella seconda metà del secolo scorso che l’Amarone iniziò a essere commercializzato su larga scala.

Riconoscimenti e Denominazioni

L’Amarone della Valpolicella ottenne il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1968. Successivamente, nel 2010, l’Amarone fu elevato a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), riconoscimento che sottolinea la sua qualità e la sua unicità.

Zona di Produzione e Tecniche di Vinificazione


La produzione dell’Amarone è consentita esclusivamente nella provincia di Verona, in particolare nella zona della Valpolicella, che comprende comuni come Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e San Pietro in Cariano.
La zona di produzione può essere suddivisa in aree specifiche, come la “Classico” e la “Valpantena”, ognuna con le sue peculiarità.

Le viti devono essere allevate esclusivamente a spalliera o a pergola veronese inclinata mono o bilaterale. La produzione dell’Amarone prevede l’appassimento delle uve sulle arelle (graticci in legno e bambù) per un periodo che può superare i quattro mesi.
Successivamente, il mosto viene fatto riposare in botti di rovere di Slavonia o di specifiche zone della Francia. L’affinamento in legno e in bottiglia è fondamentale per la maturazione e il carattere del vino.

Uvaggio e Caratteristiche del Vino

L’Amarone della Valpolicella è prodotto da un uvaggio composto principalmente da Corvina (o Cruina), che può variare dal 45% al 95%, Corvinone fino al 50%, Rondinella dal 5% al 30%, e altri vitigni a bacca rossa non aromatici della provincia di Verona fino al 25%.

Il vino è caratterizzato da un gusto rotondo e un colore intenso rosso, con note di ribes, tabacco, liquirizia. L’Amarone è un vino robusto e complesso, ideale per accompagnare piatti ricchi e saporiti come carni rosse, formaggi stagionati, brasati e arrosti.

Abbinamenti e Degustazione

L’Amarone è un vino versatile che si presta ad abbinamenti gastronomici audaci. La sua struttura robusta e il profilo aromatico complesso lo rendono ideale per accompagnare piatti tradizionali italiani. Inoltre, può essere abbinato a cioccolato fondente e dessert a base di frutta secca. Per esprimere al meglio le proprie potenzialità, è consigliata la decantazione per qualche ora prima della degustazione.

Servizio al Bar o Enoteca

Per servire l’Amarone al bar o in enoteca nel migliore dei modi, è fondamentale seguire alcune regole precise. Innanzitutto, il vino dovrebbe essere conservato in un ambiente fresco e buio, lontano da fonti di luce diretta e calore. La temperatura ideale per il servizio è tra i 16°C e i 18°C.

Prima di servire, è consigliabile decantare l’Amarone per almeno 2-3 ore per permettere al vino di ossigenarsi e liberare i suoi aromi. Utilizzare un decanter in cristallo trasparente per permettere di apprezzare il colore e la limpidezza del vino.

Il bicchiere ideale per l’Amarone è un calice ampio e profondo, che permetta di apprezzare la complessità aromatica del vino. Versare il vino lentamente per evitare di disturbare i sedimenti che si depositano sul fondo della bottiglia.

Risulta importante offrire l’Amarone in un ambiente tranquillo e accogliente, dove i clienti possano apprezzare appieno le sue qualità. Un servizio attento e competente può fare la differenza nella percezione del vino, rendendo l’esperienza di degustazione ancora più piacevole e memorabile.

Conclusione

L’Amarone della Valpolicella rappresenta un esempio di eccellenza enologica italiana, con una storia ricca di tradizione e un carattere unico che lo rende apprezzato in tutto il mondo. La sua produzione, basata su tecniche antiche e rigorose, garantisce una qualità elevata e una complessità aromatica che lo rende ideale per ogni occasione. Sia che lo si degusti in un contesto gastronomico raffinato o in un ambiente più informale, l’Amarone della Valpolicella è un vino che non delude mai, offrendo un’esperienza di degustazione indimenticabile. La sua versatilità e la sua capacità di abbinarsi a piatti diversi lo rendono un vino versatile e adatto a ogni tipo di palato. In sintesi, l’Amarone della Valpolicella è un vero e proprio tesoro enologico italiano, da scoprire e apprezzare in ogni sua sfumatura.

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